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UGUALI MA DIVERSI - SAME BUT DIFFERENT



Sono Elisa Nosella, una studentessa di “Psicologia Clinico-Dinamica”, presso l'Università degli Studi di Padova e ho frequentato il corso di "Counseling psicologico per l'inclusione delle disabilità e del disagio sociale".
Navigando sul web, mi sono imbattuta in un video, pubblicato su "L'Internazionale" il 17 aprile scorso; si tratta della presentazione di uno di otto corti girati nel Regno Unito, che raccontano la storia di altrettanti bambini o ragazzi con disabilità, difficoltà nell'apprendimento o altre patologie di diversa natura e gravità.
Ho trovato interessante che i bambini siano i soli protagonisti del video, raccontando in prima persona la vita di tutti i giorni, le emozioni e le difficoltà che generalmente provano o incontrano.Questo a mio avviso è in sintonia con l’idea di inclusione per tutti: i bambini coinvolti sono gli principali attori e non ci si sostituisce ad essi perché troppo lenti a parlare, o poco chiari o altro.
Questa serie, chiamata "SamebutDifferent" è stata progettata per essere diffusa principalmente all'interno delle aule scolastiche, allo scopo di incoraggiare la conoscenza e la comprensione reciproca così come l'inclusione. Come appreso frequentando il corso "Counseling psicologico per l'inclusione delle disabilità e del disagio sociale", il primo passo per ottenere l’inclusione è permettere che tutti ne vengano coinvolti e la diffusione di tali corti all’interno delle classi scolastiche potrebbe favorire ciò.
“SamebutDifferent” ha vinto l’Emmy Award e ha avuto una nomination ai premi Bafta.
Questo video racconta la storia di Archie, un bambino di 10 anni; i medici avevano predetto che non si sarebbe mai mosso, che non avrebbe mai parlato o mangiato autonomamente e che non avrebbe mai conosciuto i suoi genitori…ma evidentemente si sbagliavano!
Al seguente link è possibile ascoltare invece le storie di Theo, Robbie, Alexandra, Rebecca, Phoebe, Alisha, e Sophie.

 
I am Elisa Nosella, a student in  “Psicologia Clinico-Dinamica”, at the  University of Padova and I attended the course “Psychological counseling to the inclusion of disabilities and the social discomfort”.

Surfing in the net, I found a video published in the “L’Internazionale” (the international), on last  April 17th. It’s about the presentation of one of eight shorts films produced in UK, which tells the story of eight children and teenagers with disabilities, learning difficulties or others pathologies of different origin and severity.

I found interesting that children are the only protagonists of the video, telling in first person their everyday life, the emotions or problems they usually feel or face.

This is in tune with the idea of inclusion for everybody: children involved are the main actors, no one substitute  them just because they are too slow at talking, or not clear or anything.

This series, called “Same but Different”, has been realized in order to be spread mainly in schools, with the aim of encouraging knowledge, mutual comprehension and inclusion. As I have learnt attending the course “Psychological counseling for inclusion of persons with disabilities  and social discomfort”, the first step to achieve inclusion is to allow everybody involvement and the diffusion of these short films into schools will facilitate  this.

“Same but Different” won the Emmy Award and obtained a nomination at the Bafta awards.

This video talks about the story of Archie, a young boy of 10 years old. Doctors predicted he would never be able to move, he would never talk or eat by himself and that he would never meet his parents… but they were clearly wrong!




Theo, Robbie, Alexandra, Rebecca, Phoebe, Alisha, and  Sophie stories can be found at the following link


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