L’organizzazione
americana Disability Rights International (DRI) ha recentemente pubblicato
il rapporto - "No Way Home: Lo
sfruttamento e l'abuso dei bambini negli orfanotrofi in Ucraina",
nell’ambito del più generale obiettivo strategico di porre fine alla
segregazione delle persone con disabilità nel mondo, ed in particolare della
campagna mondiale contro l’ istituzionalizzazione dei bambini, con o senza
menomazione, finalizzata all’abolizione del sistema degli orfanotrofi ed altre
strutture segreganti.
Il lavoro è il
frutto di interviste e visite in loco a 33 istituti per bambini e adulti,
effettuate nel periodo 2012/2015, non ha certamente la pretesa di coprire
l’intero sistema ucraino, ma si è posto l’obiettivo di documentare la
situazione dei diritti umani nella realtà degli istituti per sensibilizzare
l’opinione pubblica e sostenere l’implementazione di nascenti programmi di
sostegno familiare volti a prevenire l’internamento. Il rapporto ha evidenziato
come i bambini istituzionalizzati, secondo i dati Unicef pari a 82.000 ma che
gli attivisti dei diritti umani stimano intorno ai 200.000, siano esposti a
reali pericoli per la loro stessa vita, a violenza fisica e sessuale, oltre ad
essere a rischio di sfruttamento per lavoro minorile o a essere sottoposti a
traffici pedopornografici o di vendita di organi, in particolare nelle
strutture limitrofe alle zone di guerra.
L'Ucraina ha
ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilità nel 2010, oltre ad essere stata uno dei primi
paesi a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia
già nel 1991, accettando il riconoscimento del diritto dei bambini di crescere con
le famiglie e come parte della società, ma mentre la maggior parte dei paesi
ridimensiona le istituzioni a favore di processi inclusivi, in Ucraina si è
scelto di procedere alla loro ricostruzione, anche grazie al contributo della
Banca Mondiale.
L’inadeguatezza
delle risorse destinate al sostegno delle famiglie in difficoltà perpetua un
sistema obsoleto e segregante, che il governo ucraino dichiara di voler
superare ma per il quale non risulta essere in agenda un piano nazionale
alternativo.
Il rapporto
richiama fermamente il governo ucraino e i donatori internazionali alle loro
responsabilità per il perpetuarsi di un sistema segregante che lascia i bambini
a rischio di violenza, sfruttamento e abusi.
Carla Tonin
Graziella Lunardi
Graziella Lunardi
Il testo integrale del rapporto è disponibile inhttp://www.driadvocacy.org/wp-content/uploads/No-Way-Home-final2.pdf
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