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L’Inclusione lavorativa: come la favorirei! - Work inclusion: I would really like to facilitate it!



Sono Vincenzi Ylenia e studio Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione all’Università di Padova. La frequenza dei corsi della Prof.ssa Nota, “Progettazione Professionale e Career Counseling” e “Counseling psicologico per l'inclusione delle disabilità e del disagio sociale”, ha stuzzicato in me la curiosità di approfondire tematiche relative all’inclusione lavorativa delle persone con menomazione e di analizzare come attualmente il nostro Paese si stia attivando a riguardo, ma soprattutto ha stimolato in me il desiderio di contribuire a favorire l’inclusione lavorativa di costoro.
I’m Vincenzi Ylenia and I study “Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione” at  the University of Padova. While attending Prof.ssa Nota courses on “Psychological counseling for the inclusion of disabilities and social discomfort” and “Career construction and career counseling”, I developed the interest in investigating work inclusion of people with disabilities and in analyzing what our country nowadays is doing in order to facilitate it. I’d like also to have an active role in supporting work inclusion of people with disabilities.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) impiega, nel documento “World report on disability” (2011), il seguente modello bio-psico-sociale per illustrare le complesse dinamiche della disabilità, intesa dall’ ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) come il risultato dell’interazione tra le condizioni di salute della persona e i fattori contestuali personali e ambientali.
The World Health Organization (WHO) in the “World Report on Disability (2011)” adopts the  bio-psycho-social model to explain the complex dynamics of disability. ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) considers the disability as the result of the interaction between the individual health condition and the individual’s contextual factors. 





“Disability is the umbrella term for impairments, activity limitations and participation restrictions” (WHO, 2002)





Sulla base dei principi messi a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità si potrebbe:

Ø  Stilare documenti, anche grazie alla collaborazione di accreditate associazioni, mirati ad aumentare la conoscenza circa le disabilità, e che utilizzino un linguaggio aggiornato a riguardo;

Ø  Divulgare tali documenti, affinché aiutino i datori di lavoro, nonché le persone, a combattere comuni pregiudizi e a sfatare falsi miti e credenze circa le persone con menomazione;

Ø  Mettere in evidenza le attività che le persone con menomazione sanno fare e quelle che possono potenzialmente apprendere anche grazie ai fattori ambientali (tecnologia, atteggiamenti e valori vigenti, servizi disponibili…) e ai fattori personali (età, genere, formazione scolastica, stili di coping…), sottolineando come sia possibile inserire nei contesti lavorativi “normali” persone con disabilità;

Ø  Incoraggiare una visione personalizzata delle persone con menomazione (partecipazione), che vada oltre la categorizzazione e che permetta di considerare e valorizzare i loro interessi, desideri, preferenze e abilità, dimostrando come ciò favorisca effetti positivi sulle attività e sulle menomazioni;

Ø  Fornire esemplificazioni pratiche relative ai supporti che le condizioni ambientali e soprattutto la tecnologia possono offrire alle persone con menomazione al fine di favorire la loro inclusione lavorativa;

Ø  Infine, ampliare la gamma delle professioni a cui le persone con menomazione possono aspirare. Cercare di abbattere l’idea che vi sia una sorta di assegnazione aprioristica delle professioni, una sorta di scelta professionale obbligata per le persone con una determinata menomazione.

Tali proposte sono mirate a favorire l’inclusione lavorativa

According to the World Health Organization principles we could:

Ø  Write papers together with important associations, focused on increasing knowledge about disability and using an updated language;

Ø  Disseminate  these papers, helping employers and people  fighting common prejudices about people with disabilities;

Ø  Highlight the activities people with disabilities can do and those they can actually learn with the appropriate environmental conditions (technology, attitudes and available services) and on the basis of  individual’s factors (age, gender, education, coping styles);

Ø  Encourage a personal view of individuals with disabilities (participation), beyond the categorization; this will facilitate considering and valuing their interests, desires and abilities, showing how this could  foster positive effects on activities and impairments;

Ø  Provide examples of supports that environmental conditions and technology can offer people with disabilities in order to  improve their work  inclusion;

Ø  Increase the range of jobs people with disabilities can aspire and think. This will help  fighting against an  “a priori” decision about forced work choices for individuals with disabilities.

These proposals are focused on the working inclusion of people with disabilities.


Text mentioned in this comment:
·         World Report on disability (WHO, 2011)
·         Towards a Common Language for Functioning, Disability and Health, ICF (WHO, Geneva 2002)
       

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