Il film evidenzia
l’atteggiamento difensivo, il bisogno presente nell’epoca (il film è del 1963)
di negare una comunità con il sofferente psichico, legittimando la funzione
contenitiva e di mantenimento delle distanze delle istituzioni deputate, quasi ad
evitare il “contagio” con “fantasmi senza ritorno”.
Mentre in questi
giorni si chiudono gli ospedali psichiatrici giudiziari, è importante non
dimenticare la lunga lotta che ha portato a restituire ai malati di mente la
dignità di esseri umani, magari visitando il Museo del Manicomio a San Servolo
(Ve) che raccoglie una serie di metodi di contenzione usati nel passato come
apparecchi per l’elettrochoc, camicie di forza, catene, gabbie per docce gelate
o bollenti spacciati per metodi di cura. Negli stessi spazi la Fondazione
Franco e Franca Basaglia documenta il lungo percorso compiuto per separare la
follia dalla colpa, arrivando all’approvazione nel 1978 in Parlamento della
legge 180 di riforma psichiatrica e alla chiusura dei manicomi, che ha portato
a consolidare l’idea che nessuna persona possa essere ristretta e maltrattata a
causa della sua sofferenza psichica, anche se imparare a convivere con la
follia, che può riguardare ognuno di noi, è ancora un traguardo verso cui
tendere.
Per una presentazione del Museo del
Manicomio di San Servolo
http://www.fondazionesanservolo.it/html/museo.asp
L'archivio
personale di Franco Basaglia raccolto da Franca Ongaro e una grande quantità e
varietà di documenti che vanno dagli anni ’50 fino all’epoca dell’impegno di
Franca Ongaro come senatrice, tra il 1984 e il 1991 è consultabile online in http://www.fondazionebasaglia.it
Carla Tonin e
Graziella Lunardi
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