E’ una serata di novembre, mi trovo improvvisamente ad
entrare nella libreria” Il mondo che non vedo”, calda, colorata e piena di
positività. E’ presente moltissima gente, non si riesce a guardare al di là del
proprio naso, non si riesce a passare, e
proprio in quel momento ho alzato lo sguardo ed ho visto Marta.
Una professionista che non avevo mai avuto l’opportunità di
esplorare prima. Ci siamo ritrovati tutti lì con un unico scopo, il raccontarsi
di Marta all’interno del suo libro “In tutti i sensi “ .
Il libro non’ è una vera e propria autobiografia, è
semplicemente un racconto della propria vita e storia che l’autrice ha deciso
di mettere in condivisione con tutti noi.
La pubblicazione è stata presentata da una persona per Marta molto
importante, un professore incontrato nel suo percorso…
All’interno del libro non viene raccontata una propria
storia, ma vengono rivissute giornate di vita, in particolare una giornata
trascorsa a scuola. Marta parla di alcuni passaggi non facili della sua vita,
di come all’inizio non ha accettato la sua condizione, passando prima da
vedente, poi ipovedente, e infine alla completa cecità.
Il suo percorso non è stato facile, ha raccontato di come la
sua famiglia le è stata vicina, e di un ricordo a lei caro, il suo viaggio a
Eurodisney, le ultime immagini del castello prima di perdere la vista .
Durante il corso della presentazione sono rimasta colpita da
una sua frase "la società di oggi è piena di ignoranza! io mi chiamo Marta, lui
si chiama Angelo e lui Davide, ognuno di noi va rispettato per quello che è"
Queste parole fanno riflettere, e capire ancor meglio che
Marta è una persona forte, tutta pepe, una donna che alla fine della serata ha
voluto salutarci con una foto ricordo scattataci con una polaroid…. Che dire..
espressione di vera inclusione!
Manuela Viezzoli
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