Con la legge n. 6
del 2004 il legislatore ha modificato la disciplina della tutela giuridica
delle persone vulnerabili, affiancando ai tradizionali istituti giuridici dell’interdizione
e dell’inabilitazione, pur modificati, l’innovativa figura dell’Amministratore
di sostegno, nell’ottica della minor limitazione possibile della capacità di
agire della persona e della massima valorizzazione dell’autonomia residua.
Lo scorso 11
Aprile si è tenuto a Padova il Convegno regionale “Buone prassi e
disuguaglianze nell’applicazione della legge 6/04”, organizzato dalle Onlus
“Associazione Amministrazione di Sostegno” e “Associazione Italiana Tutela
Salute Mentale A.I.T.Sa.M.”, che ha dato modo di fare il punto sullo stato
dell’arte della realizzazione della “rivoluzione” introdotta con
l’Amministrazione di sostegno.
La voce delle
figure coinvolte nella nuova disciplina ha coinvolto fortemente la nutrita
assemblea, che ha avuto così l’occasione di capire le criticità applicative dai
diversi punti di vista, dall’Amministratore al Giudice Tutelare e al mondo
dell’Associazionismo, in particolare Giordano Fioretto ha rappresentato le
persone che usufruiscono dell’Amministrazione di Sostegno con poche ma incisive
parole: “Il Giudice Tutelare non deve decidere sulle persone vulnerabili basandosi
solo sulla documentazione…rivendico la necessità di essere sentito
personalmente!”, ribadendo così il significato dello slogan coniato nel 2012
dal Movimento Internazionale delle persone con
disabilità: “Niente su di noi senza di noi “.
Le diseguaglianze
applicative sono emerse con lampante chiarezza dalle diverse esperienze esposte
dal giudice Enrico Manzon che opera nel Tribunale di Pordenone, dove la materia
è disciplinata dalla L.R. del Friuli 19/2010 e dal giudice Antonella Guerra che
opera presso il Tribunale di Padova, in assenza di una specifica disciplina
normativa della Regione Veneto.
Il terzo settore,
rappresentato dal dott. Tiziano Vecchiato, Direttore della Fondazione Zancan di
Padova, ha evidenziato con forza le responsabilità istituzionali nel
superamento degli ostacoli all’informazione e alla formazione, lamentando il
silenzio assordante della politica veneta sull’implementazione
dell’Amministrazione di sostegno, che pur costituisce un impegno civile di
cittadinanza partecipata.
I partecipanti al
Convegno sono stati invitati quindi a sottoscrivere una proposta di mozione
finalizzata stimolare le istituzioni competenti, a sensibilizzare l’opinione
pubblica e ad ottenere uno strumento normativo regionale adeguato; sono stati
inoltre organizzati tre gruppi di lavoro che opereranno per individuare le
linee per un disegno di legge regionale, sui profili funzionali ed
organizzativi degli Sportelli dedicati e sui modelli formativi per
l’Amministrazione di Sostegno.
Carla Tonin e
Graziella Lunardi
Il testo della
mozione è disponibile http://cda.psy.unipd.it/files/Mozioneconvegno.pdf
Nessun commento:
Posta un commento